lunedì 4 luglio 2016

DEGRADO A ROMA DENTRO LE MURA DI SAN GIOVANNI

Di fronte alla residenza dell'Ambasciata Inglese e nelle strade che la circondano sembra di stare a Beirut o al Cairo. Le Amministrazioni Capitoline passano ma il degrado rimane ed aumenta. 1^ Municipio-EXIT?

Adesso abbiamo i M5S. Faranno qualcosa? Sarà nel loro Raggi-o di azione?

Oggi 4 luglio 2016, su via Carlo Felice sul marciapiede di sinistra verso Piazza San Giovanni é comparso di nuovo il mercatino degli abusivi. La Polizia assente ingiustificato. idem per i Vigili Urbani.

Le strade intorno sono fatiscenti: i marciapiedi  su via Piatti, ormai in terra battuta confinano senza soluzione di continuità con l'asfalto e le buche della strada.

Il palazzo di proprietà della Banca d'Italia é sempre occupato e gli abitanti vivono a spese del Comune, locazione, servizi, di energia elettrica, gas, acqua, raccolta rifiuti?? etc. Non sappiamo se il Comune passa pure il telefonino? Però sulla porta del n.69 ci sono pure le cassette postali. Servizio a domiciliao. Ed il Cittadino paga.... Ed una visitina della Polizia? No'
L'
Ama non raccoglie le immondizie sui marciapiedi - troppo lavoro di gomito per gli spazzini che non esistono più. E se usassero i rifugiati dandogli uno stipendio? Lo fanno in Germania ed in Olanda?



Il Presidente   del "Comitato di quartiere Villa Wolkonsky - Roma Esquilino" denuncia l'assenza permanente delle autorità:

"invio la presente alla Questura di Roma, al Comune di Roma ed al 1 Municipio di Roma sollecitando il concreto riscontro alla richiesta - già da tempo formalizzata - di istituire una postazione fissa della Polizia di Roma Capitale  o dei Carabinieri  a via Carlo Felice vicino ai giardinetti, ove ogni mattina si radunano persone poco raccomandabili e zingari che vendono oggetti di dubbia provenienza.


Molte persone che si lamentano vengono aggredite e minacciate ed allorquando interviene una pattuglia della Polizia o dei Carabinieri questi "signori" scappano e si vanno a nascondere nelle strade laterali, aspettando che i militi vanno via per poi continuare la loro attività illegittima.

La grave problematica si risolve predisponendo una postazione delle Forze di sicurezza in loco oppure una squadra di volontari in pensione dei Carabinieri e/o  delle Forze di Polizia ( N.B. in divisa) in modo tale che la zona venga sempre controllata al fine di inibire l'attività predetta. 

Molti abitanti della zona -da tempo- si adoperano per chiedere l'intervento delle competenti Autorità ma la situazione - ad oggi- non è cambiata ed il degrado incombe in modo palese ed obiettivo, nonostante qualcuno dica che siano stati effettuati dei lavori di rifacimento dei giardini per un importo di oltre 200 mila euro.

Oggi dopo che se ne sono andati ore 12.00:



Ad oggi si è aggiunto il delicatissimo ed urgente problema della sicurezza stradale e della presenza di pericolosissime buche in via Ludovico di Savoia.

La strada risulta chiusa parzialmente proprio per la presenza di tali buche, che risultano essere un pericolo per l'incolumità di tutti coloro che si trovano a passare in zona.
Ciò precisato
                                                 chiedo espressamente 

alla Questura di Roma, al Comune di Roma ed al 1 Municipio di Roma di intervenire e di risolvere le problematiche indicate.
Ringraziando in anticipo e restando in attesa del richiesto riscontro, porgo distinti saluti.

                                 
Presidente del Comitato di quartiere Villa Wolkonsky- Roma Esquilino

sabato 23 gennaio 2016

ALTRO CONSUMO - LA LETTERA A MATTEO RENZI SUL CANONE TV

Alla c.a.
Matteo Renzi
Presidente del Consiglio
Pietro Carlo Padoan
Ministro dell'economia e finanze
Pietro Grasso

Presidente del Senato
Laura Boldrini
Presidente della Camera dei Deputati
Giorgio Tonini
Presidente V Commissione Senato Bilancio
Francesco Boccia
Presidente V Commissione Camera Bilancio

Milano, 27 novembre 2015

Oggetto: considerazioni sulla riscossione del canone Rai nella bolletta elettrica.

Altroconsumo, organizzazione indipendente di consumatori, intende entrare nel
merito delle modifiche previste dall’art. 1, co. 71 – 79 (cd. maxi emendamento alla
legge di stabilità 2016) puntualizzandone le criticità.
Premesso che per Altroconsumo l’abolizione del canone RAI è l’unica scelta
percorribile, la decisione di riscuotere il canone attraverso la bolletta è sbagliata e per
diversi aspetti critica e poco chiara. Azioni di questo tipo, qualora non armonizzate
correttamente con il contesto esistente, sono dannose per la trasparenza e la
semplificazione di tutto il mercato.
Legare il pagamento del canone Rai alla presenza di un contratto di fornitura di
energia elettrica è impensabile perché si dà per scontato che questa presenza sia
prova del possesso del televisore e costringe il consumatore a sobbarcarsi l’onere di
dover dimostrare al Fisco di non possedere un televisore, attraverso
un’autocertificazione.
Si consideri, inoltre, la confusione che comporterebbe per il consumatore avere il
canone in bolletta: la fattura dei consumi di energia elettrica rappresenta lo
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strumento principale attraverso cui i consumatori rilevano quanto spendono,
analizzano i consumi effettuati e decidono rispetto all’eventuale cambiamento del
proprio fornitore. Per questi motivi deve essere chiara, facilmente comprensibile e
non deve incorporare degli oneri impropri, come il canone Rai: con la bolletta
dell’energia elettrica si paga un servizio, la fornitura di corrente elettrica, che non
riguarda la televisione. Nella bolletta della luce, in più, sono già presenti diversi oneri
fiscali ed è sbagliato che lo Stato pensi di utilizzarla per fare cassa.
Sull’argomento la confusione è tanta e molto probabilmente continuerà ad
aumentare, basti pensare alla previsione che da luglio 2016 saranno addebitate
cumulativamente tutte le rate scadute, quindi 60 euro, mentre i restanti 40 euro,
corrispondenti alle 4 rate residue, avrebbero scadenza mensile. Non si tiene conto,
però, del fatto che le bollette elettriche hanno cadenza bimestrale o anche
trimestrale, che possono ingenerarsi contenziosi con i fornitori con possibile
sospensione del pagamento della fattura incriminata fino alla risoluzione del caso
(normalmente ben oltre la data di scadenza del pagamento) e che, di conseguenza si
figurerebbe come inadempimento anche rispetto alla quota rateo del canone
televisivo, altrimenti pagato regolarmente se non fosse stato legato alla bolletta.
L’art. 76 prevede, poi, che il pagamento del canone avvenga attraverso l’estensione
del mandato di addebito diretto già concesso dal consumatore per il pagamento della
bolletta. Le autorizzazioni già date, o quelle che verranno date, sono quindi estese
per legge anche al pagamento del canone RAI. Peccato che nella norma si faccia
menzione solo degli intermediari finanziari e non anche delle società di
fornitura elettrica: dal 1 febbraio 2014, infatti, la maggior parte degli addebiti diretti
sono passati al sistema Sepa SDD e ciò comporta che le autorizzazioni
all’addebito diretto siano rilasciate in capo alle società di fornitura di energia
elettrica. L’attuale formulazione, quindi, non prendendo in considerazione questo
particolare aspetto, rende la norma inapplicabile. Nella previsione, inoltre, non è
menzionata alcuna informativa al consumatore sull’argomento quando invece è
diritto dell’utente essere informato in modo esaustivo circa la sua facoltà a
revocare l’autorizzazione al pagamento parzialmente o totalmente. È
assolutamente necessario, quindi, che la RAI investa subito in comunicazione nei
confronti degli abbonati. Entro il 15 gennaio 2016 deve inviare a casa degli utenti
una comunicazione apposita che li avverta del cambiamento. Anche la mancanza
del ravvedimento operoso a nostro avviso pone il consumatore in una posizione di
eccessiva debolezza.
Una siffatta gestione del canone Rai appare, quindi, molto complessa e non prende
in considerazione l’attuale mercato dove i consumatori possono decidere di
cambiare fornitore anche più volte nel corso dell’anno, rischiando di zavorrarne la
mobilità e interferendo nel buon funzionamento del mercato energia. Inoltre,
rende la gestione del contenzioso per errori sul calcolo della somma da pagare molto
più difficile. Analogamente anche la gestione del mandato di pagamento in caso di
contestazione della bolletta è più ardua per il consumatore, dovendo bloccare il
pagamento solo per la cifra contestata e non anche per la rata del canone a pena di
vedersi arrivare una sanzione per mancato pagamento del canone Rai.
Costringere il consumatore a sobbarcarsi tutti questi oneri è francamente troppo
laddove questo sistema, pensato per efficientare il pagamento del canone, non è
accompagnato da una riforma strutturale della Rai che ne superi sprechi e
inefficienze che, da tempo, la contraddistinguono.
Per tutti questi motivi, Altroconsumo insieme agli oltre 45.800 consumatori che hanno
firmato la nostra petizione, chiede l’abolizione del canone Rai e un pacchetto di
riforme strutturali serio e sostenibile che possa garantire una tv rispettosa dei diritti
dei telespettatori.
A disposizione per eventuali ulteriori chiarimenti ed approfondimenti, si porgono i più
cordiali saluti.
Avv. Marco Pierani

Responsabile Relazioni Esterne Istituzionali

CANONE RAI/TV -UN FURTO DI STATO?

DA ALTRO CONhttps://www.altroconsumo.it/hi-tech/televisori/news/abolizione-canone-raiSUMO:

ABOLIRE IL CANONE


Si pagherà da luglio direttamente in bolletta della luce: 10 rate da 10 euro. Facciamo chiarezza sui dubbi più comuni di questa nuova modalità di pagamento, secondo noi incostituzionale. La nostra battaglia, infatti, per abolire il canone e per una seria riforma della Rai non finisce qui: firma la petizione.

Grazie alla nuova legge di stabilità, a gennaio non arriverà più il tradizionale bollettino precompilato per il pagamento del canone Rai. Il canone infatti si pagherà direttamente nella bolletta della luce a partire da quella di luglio. L’importo verrà spalmato in 10 mensilità da 10 euro l’una, ovvero, in ogni bolletta bimestrale troveremo una maggiorazione di 20 euro per il pagamento del canone: unica eccezione la bolletta di luglio che conterrà anche le maggiorazioni dei mesi precedenti. L’importo da pagare è quindi di 100 euro (più basso delle 113.25 euro degli anni passati).
Tutto chiaro? Assolutamente no, perché le domande che i consumatori si fanno sono parecchie e non sempre con risposte facili. Se ho due case (e quindi due contratti di luce) devo pagare anche due volte il canone? Non ho il televisore, come faccio a non pagare il canone? Chi è esente dal pagamento? Nella sezione Canone in bolletta: i dubbi più comuni, cerchiamo di dare una risposta, per quello che la normativa al momento consente, alle principali domande degli utenti.

Sono un abbonato ad altro consumo e voglio esporre il mio punto di vista sul pagamento del canone RAI/TV sulla base della mia esperienza personale.
 Premesso che il canone si paga per un servizio televisivo di stato, e non per un disservizio come sotto specificato.
Sul terrazzo del nostro condominio ci sono numerose antenne fatiscenti e come consigliere, in Assemblea ho chiesto di farle levare perché abbiamo una antenna condominiale che però non viene adoperata perché fatiscente o perché alcuni condomini hanno una antenna Sky.
Per dare il buon esempio,(contrario alle onde elettromagnetiche) a fine settembre abbiamo fatto il contratto per la connessione in fibra ottica con TIM sull'utenza telefonica intestata a mia moglie. 
Poi abbiamo chiesto la migrazione del contratto SKy (che é avvenuta il 5 di ottobre, mentre quella telefonica il 1^ di ottobre). Da allora per un mese ho cercato invano con almeno 20 telefonate con l'Albania di avere effettuata la migrazione con Sky (Per altro i servizi Sky hanno sempre insistito che facessi il contratto con Fastweb e non con TIM) e a fine di ottobre ha annullato il contratto con Sky ed ho fatto togliere definitivamente tutti i collegamenti via satellite e l'antenna televisiva.
Non sapevamo che ne TIM Vision, ne Netflix ne lo streaming via computer non per permettessero il collegamento con i canali satellitari e quindi con le televisioni di Stato.
Mia Moglie ha pure rottamato la vecchia  televisione Svedese (Bag Olufsen) perché gli attacchi a spina non erano compatibili.
Insomma non possiamo più godere della televisione pubblica perché dobbiamo pagare il canone se lo Stato non ci da il Servizio pubblico ( per quel poco che vale e con esso della pessima pubblicità che permette ai burocrati della RAI TV di pagarsi lauti stipendi ed ai partiti di avere pubblicità gratis?).
Per il solo fatto che abbiamo un televisore neanche di produzione italiana (E' un Sony).
socio altro Consumo 3507482-59