sabato 23 gennaio 2016

ALTRO CONSUMO - LA LETTERA A MATTEO RENZI SUL CANONE TV

Alla c.a.
Matteo Renzi
Presidente del Consiglio
Pietro Carlo Padoan
Ministro dell'economia e finanze
Pietro Grasso

Presidente del Senato
Laura Boldrini
Presidente della Camera dei Deputati
Giorgio Tonini
Presidente V Commissione Senato Bilancio
Francesco Boccia
Presidente V Commissione Camera Bilancio

Milano, 27 novembre 2015

Oggetto: considerazioni sulla riscossione del canone Rai nella bolletta elettrica.

Altroconsumo, organizzazione indipendente di consumatori, intende entrare nel
merito delle modifiche previste dall’art. 1, co. 71 – 79 (cd. maxi emendamento alla
legge di stabilità 2016) puntualizzandone le criticità.
Premesso che per Altroconsumo l’abolizione del canone RAI è l’unica scelta
percorribile, la decisione di riscuotere il canone attraverso la bolletta è sbagliata e per
diversi aspetti critica e poco chiara. Azioni di questo tipo, qualora non armonizzate
correttamente con il contesto esistente, sono dannose per la trasparenza e la
semplificazione di tutto il mercato.
Legare il pagamento del canone Rai alla presenza di un contratto di fornitura di
energia elettrica è impensabile perché si dà per scontato che questa presenza sia
prova del possesso del televisore e costringe il consumatore a sobbarcarsi l’onere di
dover dimostrare al Fisco di non possedere un televisore, attraverso
un’autocertificazione.
Si consideri, inoltre, la confusione che comporterebbe per il consumatore avere il
canone in bolletta: la fattura dei consumi di energia elettrica rappresenta lo
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strumento principale attraverso cui i consumatori rilevano quanto spendono,
analizzano i consumi effettuati e decidono rispetto all’eventuale cambiamento del
proprio fornitore. Per questi motivi deve essere chiara, facilmente comprensibile e
non deve incorporare degli oneri impropri, come il canone Rai: con la bolletta
dell’energia elettrica si paga un servizio, la fornitura di corrente elettrica, che non
riguarda la televisione. Nella bolletta della luce, in più, sono già presenti diversi oneri
fiscali ed è sbagliato che lo Stato pensi di utilizzarla per fare cassa.
Sull’argomento la confusione è tanta e molto probabilmente continuerà ad
aumentare, basti pensare alla previsione che da luglio 2016 saranno addebitate
cumulativamente tutte le rate scadute, quindi 60 euro, mentre i restanti 40 euro,
corrispondenti alle 4 rate residue, avrebbero scadenza mensile. Non si tiene conto,
però, del fatto che le bollette elettriche hanno cadenza bimestrale o anche
trimestrale, che possono ingenerarsi contenziosi con i fornitori con possibile
sospensione del pagamento della fattura incriminata fino alla risoluzione del caso
(normalmente ben oltre la data di scadenza del pagamento) e che, di conseguenza si
figurerebbe come inadempimento anche rispetto alla quota rateo del canone
televisivo, altrimenti pagato regolarmente se non fosse stato legato alla bolletta.
L’art. 76 prevede, poi, che il pagamento del canone avvenga attraverso l’estensione
del mandato di addebito diretto già concesso dal consumatore per il pagamento della
bolletta. Le autorizzazioni già date, o quelle che verranno date, sono quindi estese
per legge anche al pagamento del canone RAI. Peccato che nella norma si faccia
menzione solo degli intermediari finanziari e non anche delle società di
fornitura elettrica: dal 1 febbraio 2014, infatti, la maggior parte degli addebiti diretti
sono passati al sistema Sepa SDD e ciò comporta che le autorizzazioni
all’addebito diretto siano rilasciate in capo alle società di fornitura di energia
elettrica. L’attuale formulazione, quindi, non prendendo in considerazione questo
particolare aspetto, rende la norma inapplicabile. Nella previsione, inoltre, non è
menzionata alcuna informativa al consumatore sull’argomento quando invece è
diritto dell’utente essere informato in modo esaustivo circa la sua facoltà a
revocare l’autorizzazione al pagamento parzialmente o totalmente. È
assolutamente necessario, quindi, che la RAI investa subito in comunicazione nei
confronti degli abbonati. Entro il 15 gennaio 2016 deve inviare a casa degli utenti
una comunicazione apposita che li avverta del cambiamento. Anche la mancanza
del ravvedimento operoso a nostro avviso pone il consumatore in una posizione di
eccessiva debolezza.
Una siffatta gestione del canone Rai appare, quindi, molto complessa e non prende
in considerazione l’attuale mercato dove i consumatori possono decidere di
cambiare fornitore anche più volte nel corso dell’anno, rischiando di zavorrarne la
mobilità e interferendo nel buon funzionamento del mercato energia. Inoltre,
rende la gestione del contenzioso per errori sul calcolo della somma da pagare molto
più difficile. Analogamente anche la gestione del mandato di pagamento in caso di
contestazione della bolletta è più ardua per il consumatore, dovendo bloccare il
pagamento solo per la cifra contestata e non anche per la rata del canone a pena di
vedersi arrivare una sanzione per mancato pagamento del canone Rai.
Costringere il consumatore a sobbarcarsi tutti questi oneri è francamente troppo
laddove questo sistema, pensato per efficientare il pagamento del canone, non è
accompagnato da una riforma strutturale della Rai che ne superi sprechi e
inefficienze che, da tempo, la contraddistinguono.
Per tutti questi motivi, Altroconsumo insieme agli oltre 45.800 consumatori che hanno
firmato la nostra petizione, chiede l’abolizione del canone Rai e un pacchetto di
riforme strutturali serio e sostenibile che possa garantire una tv rispettosa dei diritti
dei telespettatori.
A disposizione per eventuali ulteriori chiarimenti ed approfondimenti, si porgono i più
cordiali saluti.
Avv. Marco Pierani

Responsabile Relazioni Esterne Istituzionali

3 commenti:

  1. In realtà, è un furto di stato! Ho firmato la petizione e spero che saranno in molti a farlo. Non si può continuare così con la RAI che padroneggia con i nostri soldi e inoltre ci affligge pure con la pubblicità - in effetto, solo per dare lauti compensi ai suoi dirigenti e una voce ai politici. Bah!

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  2. Volete proprio pagarlo questo canone della RAI/TV. questa porcheria di pubblicità che ci affligge insieme ai politici che ancora si pagano i vitalizi sulla nostra pelle. http://www.panorama.it/economia/lavoro/pensioni-vitalizi-parlamentari-differenze/

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  3. Giuseppe Bonanno di Linguaglossa ha detto...
    Lo Stato Italiano con l'introduzione dell'addebito del Canone RAi/TV sulla bolletta dell'elettricità viola la legge sulla privacy. Infatti i dati sensibili in possesso della "RAI - Radiotelevisione italiana Spa" vengono trasferiti (nel caso dell'ENEL SPA o dell'ENI SPA ad esempio) alle società erogatrici del servizio di fornitura di energia elettrica e viceversa (questo é il punto più grave) permettendo alla RAITV di acquisire da parte di Società p.A. dati personali dei clienti che sono coperti da Privacy. I Cittadini Italiani si potrebbero rivolgere in sede Europea al Commissario. Ms. Falque-Pierrotin,per la tutela della Privacy con le stesse motivazioni con le quali si stanno facendo delle class-actions per le acquisizioni dei dati personali da parte delle Società come Google a Facebook.

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